Post extra lungo, visto che ultimamente non abbiamo avuto la possibilità di scrivere e connetterci.
Da wir die letzten Tage keinen Internetzugang (und meist auch kein
Handynetz) hatten, hier ein deutlich laengerer Eintrag als sonst, um Euch von
unserer Nordwest-Kuestentour zu erzaehlen.
24/12/12 Perth -> Lancelin
-> The Pinnacles -> Kalbarri National Park
Un dettaglio che non abbiamo
considerato prima di partire è che gli australiani in questo periodo hanno le
vacanze di natale. E quelle estive. Risultato:
impossibile trovare un’auto in affitto (nè, tantomeno, un campervan). Anche
trovare posti in cui dormire si prospettava estremamente difficile. Per fortuna
abbiamo trovato un tour di 5gg a cui aggregarci per andare verso nord. Il 24/12
siamo quindi partiti (alle 7 del mattino!!!) in un minibus con rimorchio
assieme a 9 compagni di provenienza assortita - Giappone, Brasile, Cina, Irlanda del Nord, USA, Germania, Pakistan e Italia.
Da wir auf Grund der Ferienzeit hier keinen Mietwagen oder Camper
ergattern konnten und auch Uebernachtungsmoeglichkeiten momentan sehr rar sind,
haben wir uns eine 5-taegige Tour entlang der Nordwestkueste von Perth nach
Exmouth gebucht. Um 7 Uhr morgens geht es los in einem Kleinbus mit Anhaenger und
9 anderen Reiselustigen aus Japan, Brasilien, China, Nordirland, USA,
Deutschland, Pakistan und Italien.
Lancelin
Il primo posto in cui ci
portano le guide Toby e Luke è Lancelin, per fare sandboarding. In pratica il
concetto è lo stesso dello snowboard, solo che invece delle montagne si scende
dalle dune, che qui sono alte, ripide e bianche (da lontano fanno davvero
l’effetto di montagne innevate), con vista sull’oceano di un azzurro
spettacolare.
I primi giri li facciamo
seduti sulla tavola, frenando con mani e piedi e riempiendoci di sabbia
ovunque, ma poi proviamo in piedi e aumenta il divertimento, così come le
cadute.
Quando risaliamo sul bus
abbiamo una panatura totale, sabbia nei capelli, orecchie, naso, occhi,
vestiti... ma molto soddisfatti. L’ideale sarebbe stato un bel tuffo in mare,
ma era ora di partire per la prossima tappa.
Unsere Reiseleiter Toby und
Luke bringen uns zum Sandboarden nach Lancelin. Die Sandduenen sind
riesig und schneeweiss. Mit einer tollen Aussicht auf das tuerkisfarbene Meer,
tragen wir unsere Sandboards in der Hitze die Duenen hinauf und versuchen uns
sitzend an einem flacheren Abhang. Fast sofort bleiben wir im feinen Sand
stecken, obwohl wir die Bretter gut gewachst haben. Deshalb machen wir uns gleich
an die steilere Abfahrt. Das klappt super und so geht’s weiter zum naechsten
Schwierigkeitsgrad: richtig sandboarden, und zwar auf dem Brett stehend. Das
laeuft besser als gedacht und so duesen wir einige Male runter. Anstrengend ist
es, sich jedes mal wieder unter der gleissenden Sonne den steilen Hang
hinaufzukaempfen, waehrend einem der aufkommende Wind Sand ins Gesicht blaest. Als
wir wieder im Bus sitzen sind wir komplett mit Sand paniert: Sand in den
Haaren, in den Ohren, in der Nase; Sand rieselt aus den Hosentaschen und klebt
an jedem erdenklichen Koerperteil und Kleidungsstueck – egal, das war es wert!
The
Pinnacles
La tappa successive è stata
ai Pinnacles, sorta di “torri” rocciose (arenaria, mi pare...) alte fino a 3/4m
sparse in una pianura ovviamente immensa, come tutto da queste parti, coperta
di sabbia dello stesso identico colore della farina di mais per la polenta. A
quanto pare l’origine di queste formazioni risalirebbe alla pietrificazione
delle radici di alberi preistorici. Notevole.
Weiter geht’s zu den Pinnacles, einer weitlaeufigen maisgelb-farbenen Gegend
mitten im Busch (aber was ist in Australien nicht weitlaeufig?!), die mit
unterschiedlich geformten Saeulen und Tuermen aus Sandstein bedeckt ist. Niemand weiss wirklich, wie die da
hingekommen sind. Wahrscheinlich ist, dass es sich um die Wurzeln urzeitlicher
Baeume handelt.
Kalbarri National Park
Prima di pranzo tappa
obbligata a un bottle shop per fare provvista di birra per i giorni successive
(da queste parti l’alcool lo vendono solo in negozi dedicati) ci siamo fermati
per un pranzo Aussie-style: BBQ sulla spiaggia.
Verso le 20 arriviamo a destinazione per la prima
notte nel Kalbarri National Park... e ad una sospirata doccia rimuovi sabbia.
Abbastanza strana come vigilia di natale, caldissimo e con l’aria profumata di
eucalipto e con le stelle tutte diverse.
Nachdem sich unsere Gruppe in einem Bottle Shop mit Bier fuer die
kommenden zwei Tage eingedeckt hat (Alkohol darf hier nur in dafuer ausgewiesenen
Geschaeften verkauft werden, also nicht im Supermarkt), gibt es Mittagessen
nach Aussie-Manier mit BBQ am Strand.
Gegen 20 Uhr erreichen wir unsere Unterkunft fuer die erste Nacht im Kalbarri
National Park. Es ist Heiligabend, aber es fuehlt sich so gar nicht danach an.
Es ist zu warm mit hoher Luftfeuchtigkeit, es riecht nach Eukalyptusbaeumen und
wir haben einen wunderschoenen, aber ganz fremden Sternenhimmel ueber uns.
25/12/12
Kalbarri National Park ->
Shell Beach -> Monkey Mia
Il mattino successivo si parte presto con destinazione
Nature’s Window. L’orario è reso necessario dalle temperature che si
raggiungono in questi posti, solo la settimana precedente un ragazzino è morto
per un colpo di sole. Quindi, dopo un ¾ d’ora di pista sabbiosa, ci attrezziamo
con acqua, cappello, crema solare e ci incamminiamo. A dire il vero il percorso
era abbastanza breve, quindi non ci sono stati particolari problemi. La
“Window” è un buco nella roccia da cui si ha una splendida vista su un’ansa del
Murchinson River. Bellissimo panorama e notevoli colori degli strati rocciosi.
Pausa pranzo al Billabong Roadhouse, con vento bollente e il termometro a 44° C.
Fruehmorgens fahren
wir ueber sogenannte Highways (Schnellstrassen!!) zu Nature’s Window. Die
Sandpiste wechselt zwischen Gelb- und Rottoenen und wir koennen uns kaum satt
sehen an der Natur und Farbenpracht. Eine Metalltreppe fuehrt uns in die
Felslandschaft hinab. Wir sind mit Wasserflaschen, Sonnenhut und –brille sowie
viel Sonnenccreme ausgeruestet. Die Sonne brennt unerbittlich vom Himmel und
erst vor ein paar Tagen ist ein Junge bei einer laengeren Wanderung hier auf
Grund eines Hitzeschlags ums Leben gekommen. Wir brauchen nur 15 Minuten biz zu
unserem Ziel. Der Blick in die Schlucht und den Murchinson River, der sich
hindurch schlaengelt ist unglaublich und durch unser “Naturfenster” (Nature’s
Window) gesehen ist alles noch einmal eindrucksvoller.
Wir machen
Mittagspause am Billabong Roadhouse; als wir aussteigen zeigt das Thermometer 44°C
im Schatten an und es blaest ein heisser Wind.
Kalbarri National Park |
Il gruppo - Unsere Gruppe |
Nature's Window |
Shell Beach
Sosta successiva a Shell Beach, una spiaggia
formata, come dice il nome, da piccole conchiglie (per un certo periodo le
hanno anche utilizzate per fare mattoni). Ne approfittiamo per un bagnetto,
piacevole anche se non eccessivamente rinfrescante, l’acqua salatissima è a
temperatura brodo e per arrivare a una profondità decente – più di 40cm –
bisogna fare 150-200m. In compenso il colore è un bellissimo turchese. Da
notare che di tutto il gruppo solo noi italiani (Anne inclusa) abbiamo pucciato
altro che i piedi.
Endlich erreichen
wir Shell Beach, ein Strand, der – wie schon der Name besagt – aus kleinen,
schneeweissen Muscheln besteht. Wir stuerzen uns ins sehr salzige, bruehwarme
und tuerkisgruene Wasser! Es war trotzdem erfrischend!
Monkey Mia
Dopo altre 2h di viaggio arriviamo a Monkey Mia, in tempo per un bagnetto
(con birra) pre-cena. Poco dopo il tramonto è il momento di un punto speciale
del nostro programma: un incontro con un aborigeno della zona (Capes). Lo
seguiamo sotto la luna piena fino a un falò che aveva preparato sulla spiaggia,
dove siamo accolti dal fumo di sandalo (che tradizionalmente allontana gli
spiriti e porta buoni sogni). Alcuni uomini (tra cui io) vengono designati per
portare e poi suonare il Didgeridoo – non facile ma qualcosa è venuto fuori...
probabilmente me la sono cavata meglio che con gli altri strumenti che ho
provato in passato. Capes ci racconta costumi e tradizioni aborigene, ci
insegna alcune parole, arrostisce pesce fresco si fa accompagnare da noi
mentre, col Didgeridoo, riproduce il suono di alcuni animali. Una serata
coinvolgente e molto interessante!
Nach weiteren 2 Stunden Fahrt erreichen wir Monkey Mia und gehen sofort
noch einmal im Meer schwimmen.
Kurz nach Sonnenuntergang haben wir
einen sehr speziellen Programmpunkt auf unserer Reiseagenda: ein Treffen mit
einem Aborginee der Gegend (Capes). Bei fast Vollmond und einem tollen
Sternenhimmel sitzen unsere Gruppe mit anderen Touris um ein Lagerfeuer am
Strand. Capes verteilt an einige Maenner Didgeridoos, u. A. an Stef, und
begruesst uns mit dem Rauch von “Sandalwood”, das - laut Capes – boese Geister
fern haelt und gute Traeume bringt. Er lehrt uns einige Worte in seiner
Sprache, erklaert uns Braeuche und Traditionen, braet frisch gefangenen Fisch
ueber dem Feuer und leitet Stef & co. zum Didgeridoo spielen an. Wir
fuehlen uns in eine andere Welt versetzt. Eine wirklich eindrucksvolle und
interessante Nacht!
26/12/12
Monkey Mia -> Stromatolites -> Coral Bay
Altra sveglia presto: alle 7.45 appuntamento per
il pasto dei delfini: i Ranger danno un po’ di pesce a 5 delfini selvatici che
hanno scelto la spiaggia come luogo di residenza e alcuni spettatori hanno la
possibilità di partecipare. Anche 3 pellicani si fanno una passeggiata tra la
folla posando per le foto.
Und schon wieder
stehen wir frueh auf: um 7:45 schauen wir der Fuetterung von fuenf wilden
Delfinen am Strand zu. Drei Pelikane stolzieren zwischen uns Zuschauern umher
und sind offenbar scharf darauf fuer Fotos zu posieren.
The Stromatolites
Andiamo poi a vedere gli Stromatoliti, organismi viventi (colonie di
batteri) tra i più antichi del mondo che rilasciano ossigeno nell’atmosfera.
Und weiter geht’s
Richtung Norden. Wir schauen uns die Stromatolites an, die zu den aeltesten
lebenden Organismen der Erde gehoeren und Sauerstoff produzieren.
Nel pomeriggio passiamo da Geraldton per una strada bordeggiata da
piantagioni di banane e manghi. Nonostante sia una delle città principali del
West Australia, è davvero piccola e sembra totalmente deserta, tutto il gruppo
la trova piuttosto deprimente.
In Geraldton sehen
wir der Strasse entlang Bananen- und Mangoplantagen; es ist eine der groesseren
Staedte in Westaustralien, aber uns kommt sie ziemlich verlassen vor. Die
weitlaeufigen, ungenutzten Flaechen auf denen gerade einmal ein paar magere
Buesche im Sand wachsen und die wie aus Karton gebaut aussehenden einstoeckigen
Haeuser finden wir deprimierend.
... e presto arriverà la seconda parte.
... und demnaechst folgt Teil 2.
Non vedo l'ora di leggere (e vedere!!!) la seconda parte!
ReplyDeleteDomanda: ma cos'è 'sta storia di tutti questi servizi gratis a Perth?????? E' sempre così o solo in questo periodo di festa?
L'ho sempre detto che l'Australia è la vera meta verso cui emigrare........
Baci ragazzi, da tutti noi!!!
Terry