Monday, 28 January 2013

Weekend a Noosa – Ein Wochendende in Noosa

Appena arrivati a Noosa il venerdì, andiamo all’info point e ci programmiamo il week end. Per sabato prenotiamo 2h di lezione di surf – sarebbe un delitto non provarci nemmeno e per domenica  un tour a Fraser Island, l’isola di sabbia più grande del mondo (a dire il vero noi volevamo farlo lunedì, in versione estesa in cui si sarebbero viste più cosa, ma non c’erano più posti e ci siamo dovuti accontentare).

Gleich als wir am Freitag in Noosa (Queensland) ankommen, gehen wir zur Touristeninformation und organisieren uns unser Wochenende: am Samstag zwei Stunden Surfunterricht – bei diesen tollen Straenden und Wellen muessen wir das einfach ausprobieren! - und am Sonntag eine Tagestour auf die groesste Sandinsel der Welt, Fraser Island.


Sabato: surf
Figata! Bello, divertente e pure stancante, visto che c’era parecchio vento (a dire dell’istruttore, abbiamo beccato il massimo di vento che si può  trovare da quelle parti...) e tirarsi dietro la tavola contro le onde ha portato a galla la nostra tremenda mancanza di esercizio.il giorno dopo i muscoli si sono fatti sentire. Comunque siamo anche riusciti a stare in piedi, più di una volta e per diversi metri!!! Devo mio malgrado ammettere che la signora è forse riuscita meglio di me... facciamo che tiro in ballo il fatto dell’altezza che rende queste cose più difficili, haha.
Peccato solo che non abbiamo foto, farne avrebbe significato perdere possibili onde... inconcepibile.

Samstag: surfen
Wie geil! Surfen macht total Spass, ist aber auch ziemlich anstrengend. Wir haben starken Wind (laut unseres Trainers ist es schwierig staerkeren Wind in Noosa zu bekommen) und muessen unser Board gegen die Kraft der Wellen vom Strand weg und hinaus ins Meer ziehen. Am naechsten Tag haben wir ganz schoen Muskelkater.
Stef meint, er muesse gegen seinen Willen zugeben, dass ich die Wellen wohl ein bisschen besser gemeistert habe als er. Wie auch immer, wir hatten beide sehr viel Spass und haben es diverse Male geschafft auf unserem Board stehend den Strand anzusurfen!
Leider gibt es keine Fotos, denn dazu war keine Gelegenheit.


Noosa

Domenica: Fraser Island
È l’isola di sabbia più grande del mondo, circa 123 km di lunghezza e 7 di larghezza, creata dai sedimenti trasportata delle correnti lungo la costa. Per arrivarci si prende un ferry e poi bisogna avere un 4x4. E saperlo guidare bene, visto che le piste sono strette e per niente facili. Per questo abbiamo prenotato un tour che ci avrebbe portato in giro con dei bus, ovviamente 4x4, a vedere alcune delle attrattive principali dell’isola.

Pick-up prestissimo, alle 6.25, e partenza verso Rainbow Beach da cui si sarebbe preso il ferry. Il bello è che la strada per arrivarci è... la spiaggia, Forty Miles Beach. Luci e colori suggestivi, tra il mare e le pareti di sabbia multicolore. Sulle dune alle spalle di questa spiaggia si stende un campeggio decisamente originale, lungo diversi km, raggiungibile solo col 4x4 e in cui capita di rischiare bloccati dalla marea.

Sonntag: Fraser Island
Fraser Island ist die groesste Sandinsel der Welt mit einer Laenge von 123 km und einer Breite von maximal 7 km. Sie ist zu grossen Teilen von Regenwald bedeckt, der eigentlich nicht auf Sand wachsen kann – hier aber schon! Anfangs wollten wir die Insel unabhangig von einer organisierten Tour anschauen, haben aber schnell kapiert, dass das nicht machbar ist. Abgesehen von all den Erlaubnissen, die man einholen muss, braucht man einen Gelaendewagen mit Allradantrieb und muss dieses Gefaehrt dann auch sehr sehr gut fahren koennen und ueber die Tiden bescheid wissen, um nicht vom Wasser ueberrascht zu werden. Die Insel besteht ja ausschlieslich aus Sand und deshalb faehrt man auch entweder direkt auf dem Strand oder auf sehr beschwerlichen, engen und mit grossen Wurzeln uebersaeten Sandpisten durch den Regenwald.

Um 6:25 Uhr werden wir von unserem Tourguide per Allrad-angetriebenem Bus in Noosa abgeholt und  los geht’s nach Rainbow Beach, von wo wir mit der Faehre nach Fraser Island uebersetzen. Und hier passt das Sprichwort “Der Weg ist das Ziel” wie noch nie: um Rainbow Beach zu erreichen, fahren wir ueber den Forty Miles Beach, und nomen est omen, also 40 Meilen weisser Sandstrand, auf dem nur ein paar Angler im Wasser stehen; das tuerkisfarbene Meer rechts und buntgefaerbte Sand- und Sandsteinfelsen links von uns. An einigen Stellen kann man auf den Duenen sogar campen! Wir sehen Wohnwagen, Campervans und Zelte, deren Bewohner sich den meilenlangen, einsamen Strand goennen koennen. Das wuerden wir auch so gerne ausprobieren!

Uebrigends, auch auf dem Strand gilt die Strassenverkehrsordnung! Und das ist auch noetig, den ausser uns sind noch viele andere unterwegs – in beiden Richtungen.














Dopo una sosta per il tè del mattino, 15 minuti di traversata sul ferry (bassissimo sull’acqua, che entra dai portelloni anteriore e posteriore) e ripartiamo sulla spiaggia orientale dell’isola, la Seventy-Five Mile Beach, intervallata dalle bocche dei torrenti pluviali che partono dall’interno. Di nuovo la corsa sulla spiaggia è gradevole, ma fa strano vedere tante auto sulla sabbia. E in una sosta vediamo il primo dingo! A quanto pare quelli che vivono sull’isola sono di razza estremamente pura, non avendo avuto contatti con cani. Altra particolarità è che hanno provveduto a rimuovere ogni traccia di canguri, ovviamente mangiandoseli.

Raggiunto Eurong, giriamo all’interno e il nostro autista ingaggia le piste strette, accidentate e con tratti di sabbia morbida che ci portano al Lake McKenzie, praticamente nel centro dell’isola. Questo lago, che ha una superficie di diversi km2 non ha immissari nè emissari, ma è composto totalmente di acqua piovana, che non viene assorbita dal terreno grazie a una sorta di tappo impermeabile formatosi nei millenni. L’acqua è particolare, molto “leggera” e con ph più basso del normale.

Dopo un bagnetto pranziamo con un barbie incluso nel tour, provvedo ad aprirmi un alluce (vedi post “Shit happens” e ripartiamo per la tappa successiva, passeggiata nella foresta a Central Station

In nur 15 Minuten bringt uns die Faehre auf Fraser Island und wir rasen (bis zu 80km/h) wieder ueber einen tollen Sandstrand. Es ist Ebbe und der Strand ist richtig breit; wir sehen eine tote Riesenschildkroete, ein Teil eines Schiffswracks und den ersten Dingo! Unser Reisefuehrer erzaehlt, dass vor Jahren zwei Brueder (7 und 8 Jahre alt) in den Busch hinausgewandert sind und von einer Dingomutter und –vater mit Welpen angefallen wurden. Einer der Brueder wurde dabei getoetet. Daraufhin erschoss man viele der Dingos und schrumpfte die ehemals 400 Tiere auf wenige. Momentan erholen sich die Dingos wohl wieder vom Schreck und vermehren sich wieder, gerade sind um die 100 auf Fraser Island.

Als wir die “Hauptstadt” der Insel erreichen, Eurong, verlassen wir den Strand und fahren ins Innere der Insel zum Lake McKenzie, ein Sandsuesswassersee, der weder Zu- noch Abfluesse hat, sondern aus abertausenden von Regentropfen besteht und damit einen sehr geringen ph-Wert hat. Wir gehen baden, waehrend unser Guide ein Barbie zum Mittagessen zubereitet. Auf dem Weg zurueck zum Bus, stolpert  Stef ueber eine grosse Wurzel (siehe “Shit happens”-Blogpost) und verletzt sich am grossen Zeh.





Lake McKenzie

La tappa successiva è Central Station, l’insediamento principale ai tempi dello sfruttamento delle forreste dell’isola. Tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo infatti il legname dei giganteschi eucalipti era molto richiesto specialmente per la carpenteria navale. Oggi sono rimaste alcune costruzioni con pannelli di foto e spiegazioni e un percorso di 700m nella foreste. Purtroppo la guida che ci ha accompagnato non aveva evidentemente gran voglia di raccontarci storie su flora e fauna locali e ha tenuto un ritmo quasi da gara di atletica, con giusto un paio di soste con spiegazioni affrettate prima di farci risalire sui bus e ripartire. Peccato.
Sulla via del ritorno ripercorriamo le piste di sabbia e la spiaggia dimezzata dalla marea rispetto al mattino.
Per le 17.30 siamo di ritorno a Noosa, giusto in tempo per finire il vino rimasto dalla sera prima.

Unser naechster Halt ist Central Station, die ehemalige “Zentrale” fuer die Holzfaellindustrie der Insel. Ab Ende des 19. bis fast Mitte des 20. Jahrhunderts wurden hier die grossen Eukalyptusharthoelzer vornehmlich fuer den Schiffsbau geschlagen; heute kann man einen 700 m langen Weg durch den Regenwald und entlang eines kleinen Wasserlaufs gehen. Der Reisefuehrer hatte sich keine grosse Muehe gegeben uns Interessantes ueber Fauna und Flora zu erzaehlen und wir wurden da leider ziemlich durchgehetzt und wieder in den Bus verfrachtet. Das fanden wir sehr schade!
Auf dem Rueckweg, wieder ueber die abentuerlichen Sandpisten und den Strand, hat die Flut eingesetzt und wir sehen, wie wenig von unserem Strand von heute morgen noch da ist. Beeindruckend!
Um 17:30 Uhr sind wir wieder gut in Noosa zurueck.

Central Station

Central Station






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