Monday, 28 January 2013

Fastidi di viaggio – Reiseaergernisse


Due parole su alcune cose che ci hanno finora creato problemi e seccature durante questo viaggio. L’ordine non è di importanza, che varia a seconda delle situazioni.

Obwohl wir natuerlich generell bester Laune sind, gibt es ein paar Dinge, die uns des oefteren nerven oder unser Leben unterwegs erschweren.

1: Soldi. Non tanto il fatto che qui tutto è decisamente costoso, questo era più o meno previsto, non per nulla avevamo risparmiato... ma piuttosto il fatto che, pur avendoli, è un problema usufruirne. Tra massimale dei prelievi bancomat e massimale delle carte di credito che non ci è stato possibile aumentare e che quindi si fuma subito con un noleggio auto un po’ lungo, ci troviamo a dover fare davvero attenzione alle spese e a preoccuparci per la macchina da prendere in NZ. Fortuna che ho potuto usare la carta aziendale per alcune spese più grosse... inoltre da queste parti possono tranquillamente applicare dei rincari sui pagamenti con carta e non si fanno problemi ad approfittarne, 2/4% è la norma, per il campervan sono arrivati a chiedere il 5% per pagare con Amex, che su 1400 e passa dollari cominciano ad essere un bel po’ di soldi!

1: Geld. Natuerlich war uns schon vor Reiseantritt klar, dass Australien kein guenstiges Reiseziel sein wuerde. Trotzdem sind wir immer wieder auf’s neue ueberrascht wieviel alles kostet. Das waere weiter nicht ganz so schlimm, wenn wir nicht ernsthafte Probleme haetten, an unsere Kohle ranzukommen. Unsere Banken haben uns naemlich verweigert die Mindestbetraege fuer das Abheben von Geld am Automaten und der Kreditkarten hochzusetzen. Da brauchen wir bloss einen Campervan mieten und schon sind wir in Schwierigkeiten. Momentan koennen wir uns also z. B. nicht um einen fahrbraren Untersatz in Neuseeland kuemmern, weil das ausschliesslich per Kreditkarte geht und unsere sind eben bis Anfang Februar ausgereizt. Dazu kommt, dass man hier meist fuer Kreditkartenzahlungen nochmal zusaetzlich eine Gebuehr von mindestens 2% berappen muss und das ist bei der Miete eines Campervans fuer ein paar Wochen ganz schoen viel!


2: Elettricità. Tra cellulari, netbook per scrivere il blog, archiviare le foto e andare su internet (quando si riesce, vd punto 3), batterie delle macchine fotografiche c’è un sacco di roba da caricare. Ed è un problema, un sacco di volte ci siamo trovati in posti dove non c’era l’ombra di una presa elettrica.

2: Strom. Fotoapparat, Handys, Netbook und Kindle – alle Batterien und Akkus muessen halt irgendwann mal wieder aufgeladen werden. Das ist jedes Mal eine unbekannte Variable, denn oefter sind wir auf Campingplaetzen ohne uns zugaengliche Steckdosen. Hach, wie sind wir von diesen Dingen doch abhaengig!


3: Internet. Contrariamente ad ogni previsione è difficile andare online. Gli hotspot wi-fi sono pochi, spesso parecchio costosi e ancora più spesso funzionano malissimi, sembra di essere tornati ai tempi gloriosi del modem a 56k. Seccante. Ah, lo stesso vale per gli internet point con pc fissi... trovarne uno in cui si naviga veloci è raro, vuoi per la rete vuoi per pc risalenti all’età della pietra. Sempre più seccante, oltre che per il blog il problema vero è quando dobbiamo prenotare voli, campervan, cercare campeggi...

3: Internet. Was uns ueberrascht ist, dass es recht schwierig ist, einen Internetzugang zu bekommen. WiFi ist nicht weit verbreitet und meist ist der Zugang schweineteuer bei inakzeptabler Qualitaet (in Exmouth haben wir z. B. 10 AUS$ fuer 2 Stunden gezahlt und wenn sich die Seiten endlich einmal aufgebaut hatten ist die Verbindung wieder zusammengebrochen). Das ist natuerlich aergerlich wenn wir unser Blog schreiben wollen, aber macht es v. a. oft schwer unsere naechsten groesseren Reisetappen zu planen (Campervan, Fluege, Unterkunft, etc.).


4: Il tempo. Si suppone che gennaio in Australia sia piena estate! D’accordo che nel nord il clima è tropicale e il Queensland è allagato e in stato di emergenza... ma noi siamo scesi al sud giusto in tempo. E invece ci siamo beccati la pioggia pure intorno a Sydney, ovviamente nella notte dopo aver fatto il bucato e averlo steso ad asciugare all’aperto. Il mattino dopo quindi grande strizzata e altri 4 AUS$ per l’asciugatrice. E gli ultimi 2 giorni australiani sono stati spesi guidando nella pioggia, neanche fosse un autunno lombardo!

4: Wetter. Es ist Sommer in Australien! Ok, im Norden im tropischen Queensland wurde gerade der Notstand auf Grund der hohen Regegnfaelle ausgerufen... aber wir sind rechtzeitig zurueck in den Sueden gefahren. Trotzdem haben wir wohl einen Teil des Regens mitgenommen, denn in der Nacht nachdem wir unsere Klamotten gewaschen haben (4 AUS$) und auf die Leine gehaengt haben, fing es an in Stroemen zu regnen und hat nicht mehr aufgehoert. Aergerlich! Alles auswringen, nocheinmal 4 AUS$ berappen und das ganze in den Trockner werfen. Und so haben wir unsere letzten zwei Tage in Australien im Regen verbracht – das macht uns den Abschied ein bisschen leichter.

Shit happens


Un’australiana, come consolazione, ha detto ad Anne: “We’ve got a saying here in Australia and that is ‘shit happens’. And you know, shit does happen”. Ed effettivamente aveva ragione, visti gli ultimo avvenimenti.

Die nette Australierin sagte zu mir: “We’ve got a saying here in Australia and that is ‘shit happens’. And you know, shit does happen”. Und sie hatte damit ja so recht.

Giorno 1, domenica con tour a Fraser Island: dopo aver nuotato nel lago McKenzie ed aver pranzato con l’immancabile barbie, era arrivato il momento di risalire sul bus per passare alla tappa successiva. Attraversando il parcheggio, distraendomi come al solito  per guardare un altro bus di colore improbabile, ho preso in pieno una radice “nascosta” nella sabbia. Come da indicazioni della sciura dell’info center in cui abbiamo prenotato il tour, non avevo scarpe ma infradito. Risultato immediato: numero circense a quattro zampe per non sbattere la faccia a terra, con conseguente figura di merda fantozziana davanti a tutta la comitiva. Risultato secondario, visibile solo dopo un controllo più accurato: alluce aperto malamente. Fortunatamente c’era una turista australiana, di professione infermiera, che ha preso in carico il kit di pronto soccorso del bus e mi ha rattoppato, con prescrizione di tenerlo bendato e asciutto per 3 o 4 gg. Questo comporta ovviamente che mi scordo il mare finchè non va a posto.

Tag 1 – auf Fraser Island: Nach dem wir im Lake McKenzie geschwommen sind und zum Mittagessen ein Barbie hatten, laufen wir zurueck zum Bus. Stef uebersieht einen grossen Wurzelstrunk, der aus dem Sand herausragt und segelt alle Viere von sich gestreckt nach vorne in den Sand. Dabei reisst er sich ziemlich boese den grossen Zeh auf, weil er - wie wir alle - der Sandinsel angepasst, keine festen Schuhe sondern Flipflops traegt. Zum Glueck ist eine australische Touristin in unserem Bus Krankenschwester und verarztet in gleich fachmaennisch. Ihre Anweisung: die naechsten 3 oder 4 Tage muessen Pflaster plus Salbe drauf bleiben und den Zeh moeglichst trocken halten. Damit faellt unser geplanter Strandtag am folgenden Tag flach. 


Giorno 2, lunedì mattina al camping dei Sea Scouts di Noosa: visto che la spiaggia ci era preclusa causa mio incidente del giorno prima, abbiamo deciso di anticipare di un giorno il ritorno al sud e quindi ci prepariamo a partire. Sempre per il mio dito ferito, per non stringerlo subito nella scarpa, Anne decide di cominciare a guidare per la prima tappa della giornata. Decisamente la tappa più corta. Uscendo in retro dal parcheggio infatti, prende in pieno un albero. Lunotto posteriore in briciole, frammenti di vetro ovunque e portellone ammaccato e, soprattutto, bloccato. L’ora successiva la passiamo accucciati a terra (con le scarpe, tanto per non rischiare di peggiorare le cose...) a raccogliere tutti i pezzi di vetro che risuciamo, in attesa di ricevere istruzioni dall’assistenza dell’autonoleggio. Fortuna che avevamo fatto l’assicurazione anti-tutto, per una volta non sono stati soldi buttati.
La prima risata la strappa il tipo del camping, che se ne viene fuori con: “You know, trees just have this really mean way of sneaking up on people!”. Funny Aussies!

La tappa successiva (con me alla guida) è un’officina che ci aspira i frammenti rimasti e tappa il buco con un cartone, in modo da permetterci di guidare fino alla filiale di Brisbane dell’autonoleggio che ci cambia il campervan (visto che non avevano il nostro modello ci becchiamo pure un upgrade... frigo e lettore DVD).

Mentre aspettiamo la riparazione del vetro, Anne riceve pure un biscotto in regalo dalla signora che gestisce un furgone caffè che fa il giro dei negozi della zona... la stessa del “proverbio” australiano citato all’inizio.

Tag 2 – in Noosa auf dem Campingplatz der Seepfadfinder: Weil wir ja nicht an den Strand koennen, beschliessen wir einen Tag frueher als geplant unseren Rueckweg gen Sueden anzutreten. Damit Stef seinen Zeh etwas laenger “lueften” kann, sage ich ihm, ich wuerde die erste Tappe der Fahrt uebernehmen. Die ist nur deutlich kuerzer als geplant. Beim Ausparken uebersehe ich einen Baum. Unser Rueckfenster zerbirst in tausend Scherben und die Tuer des Kofferraums laesst sich nicht mehr oeffenen…. No comment – zur Aktion an sich, zum Schreck und Aerger danach und den etwas langwierigeren “Aufraeumarbeiten”. Ich sage nur: Scherben auflesen im Gras um einen Eukalyptus herum…. Der Platzwart hat uns wenigstens zu einem ersten Lacher verholfen: “You know, trees just have this really mean way of sneaking up on people!” Die Aussies sind einfach zu sympatisch!
Und so kommt’s, dass wir seitdem einen gruenen Campervan fahren (sogar mit Upgrade: DVD-Player, den wir eh nicht benutzen, und einer Kuehlschrank, der sehr praktisch ist), denn unseren weissen haben wir in Brisbane bei unserer Autovermietung ohne Probleme und in aller Schnelle umgetauscht (Dank All-Inklusive-Versicherung waren wir voll abgedeckt).

Achja, und “meine” nette Australierin, war die Fliegende Kaffeeverkaeuferin, die mir einen Schokoladenkeks geschenkt hat, als wir bei Carglass in Noosa auf eine Proforma-Abdeckung fuer unser Rueckfenster warteten und bei ihr am Wagen einen Kaffee gekauft haben.








Weekend a Noosa – Ein Wochendende in Noosa

Appena arrivati a Noosa il venerdì, andiamo all’info point e ci programmiamo il week end. Per sabato prenotiamo 2h di lezione di surf – sarebbe un delitto non provarci nemmeno e per domenica  un tour a Fraser Island, l’isola di sabbia più grande del mondo (a dire il vero noi volevamo farlo lunedì, in versione estesa in cui si sarebbero viste più cosa, ma non c’erano più posti e ci siamo dovuti accontentare).

Gleich als wir am Freitag in Noosa (Queensland) ankommen, gehen wir zur Touristeninformation und organisieren uns unser Wochenende: am Samstag zwei Stunden Surfunterricht – bei diesen tollen Straenden und Wellen muessen wir das einfach ausprobieren! - und am Sonntag eine Tagestour auf die groesste Sandinsel der Welt, Fraser Island.


Sabato: surf
Figata! Bello, divertente e pure stancante, visto che c’era parecchio vento (a dire dell’istruttore, abbiamo beccato il massimo di vento che si può  trovare da quelle parti...) e tirarsi dietro la tavola contro le onde ha portato a galla la nostra tremenda mancanza di esercizio.il giorno dopo i muscoli si sono fatti sentire. Comunque siamo anche riusciti a stare in piedi, più di una volta e per diversi metri!!! Devo mio malgrado ammettere che la signora è forse riuscita meglio di me... facciamo che tiro in ballo il fatto dell’altezza che rende queste cose più difficili, haha.
Peccato solo che non abbiamo foto, farne avrebbe significato perdere possibili onde... inconcepibile.

Samstag: surfen
Wie geil! Surfen macht total Spass, ist aber auch ziemlich anstrengend. Wir haben starken Wind (laut unseres Trainers ist es schwierig staerkeren Wind in Noosa zu bekommen) und muessen unser Board gegen die Kraft der Wellen vom Strand weg und hinaus ins Meer ziehen. Am naechsten Tag haben wir ganz schoen Muskelkater.
Stef meint, er muesse gegen seinen Willen zugeben, dass ich die Wellen wohl ein bisschen besser gemeistert habe als er. Wie auch immer, wir hatten beide sehr viel Spass und haben es diverse Male geschafft auf unserem Board stehend den Strand anzusurfen!
Leider gibt es keine Fotos, denn dazu war keine Gelegenheit.


Noosa

Domenica: Fraser Island
È l’isola di sabbia più grande del mondo, circa 123 km di lunghezza e 7 di larghezza, creata dai sedimenti trasportata delle correnti lungo la costa. Per arrivarci si prende un ferry e poi bisogna avere un 4x4. E saperlo guidare bene, visto che le piste sono strette e per niente facili. Per questo abbiamo prenotato un tour che ci avrebbe portato in giro con dei bus, ovviamente 4x4, a vedere alcune delle attrattive principali dell’isola.

Pick-up prestissimo, alle 6.25, e partenza verso Rainbow Beach da cui si sarebbe preso il ferry. Il bello è che la strada per arrivarci è... la spiaggia, Forty Miles Beach. Luci e colori suggestivi, tra il mare e le pareti di sabbia multicolore. Sulle dune alle spalle di questa spiaggia si stende un campeggio decisamente originale, lungo diversi km, raggiungibile solo col 4x4 e in cui capita di rischiare bloccati dalla marea.

Sonntag: Fraser Island
Fraser Island ist die groesste Sandinsel der Welt mit einer Laenge von 123 km und einer Breite von maximal 7 km. Sie ist zu grossen Teilen von Regenwald bedeckt, der eigentlich nicht auf Sand wachsen kann – hier aber schon! Anfangs wollten wir die Insel unabhangig von einer organisierten Tour anschauen, haben aber schnell kapiert, dass das nicht machbar ist. Abgesehen von all den Erlaubnissen, die man einholen muss, braucht man einen Gelaendewagen mit Allradantrieb und muss dieses Gefaehrt dann auch sehr sehr gut fahren koennen und ueber die Tiden bescheid wissen, um nicht vom Wasser ueberrascht zu werden. Die Insel besteht ja ausschlieslich aus Sand und deshalb faehrt man auch entweder direkt auf dem Strand oder auf sehr beschwerlichen, engen und mit grossen Wurzeln uebersaeten Sandpisten durch den Regenwald.

Um 6:25 Uhr werden wir von unserem Tourguide per Allrad-angetriebenem Bus in Noosa abgeholt und  los geht’s nach Rainbow Beach, von wo wir mit der Faehre nach Fraser Island uebersetzen. Und hier passt das Sprichwort “Der Weg ist das Ziel” wie noch nie: um Rainbow Beach zu erreichen, fahren wir ueber den Forty Miles Beach, und nomen est omen, also 40 Meilen weisser Sandstrand, auf dem nur ein paar Angler im Wasser stehen; das tuerkisfarbene Meer rechts und buntgefaerbte Sand- und Sandsteinfelsen links von uns. An einigen Stellen kann man auf den Duenen sogar campen! Wir sehen Wohnwagen, Campervans und Zelte, deren Bewohner sich den meilenlangen, einsamen Strand goennen koennen. Das wuerden wir auch so gerne ausprobieren!

Uebrigends, auch auf dem Strand gilt die Strassenverkehrsordnung! Und das ist auch noetig, den ausser uns sind noch viele andere unterwegs – in beiden Richtungen.














Dopo una sosta per il tè del mattino, 15 minuti di traversata sul ferry (bassissimo sull’acqua, che entra dai portelloni anteriore e posteriore) e ripartiamo sulla spiaggia orientale dell’isola, la Seventy-Five Mile Beach, intervallata dalle bocche dei torrenti pluviali che partono dall’interno. Di nuovo la corsa sulla spiaggia è gradevole, ma fa strano vedere tante auto sulla sabbia. E in una sosta vediamo il primo dingo! A quanto pare quelli che vivono sull’isola sono di razza estremamente pura, non avendo avuto contatti con cani. Altra particolarità è che hanno provveduto a rimuovere ogni traccia di canguri, ovviamente mangiandoseli.

Raggiunto Eurong, giriamo all’interno e il nostro autista ingaggia le piste strette, accidentate e con tratti di sabbia morbida che ci portano al Lake McKenzie, praticamente nel centro dell’isola. Questo lago, che ha una superficie di diversi km2 non ha immissari nè emissari, ma è composto totalmente di acqua piovana, che non viene assorbita dal terreno grazie a una sorta di tappo impermeabile formatosi nei millenni. L’acqua è particolare, molto “leggera” e con ph più basso del normale.

Dopo un bagnetto pranziamo con un barbie incluso nel tour, provvedo ad aprirmi un alluce (vedi post “Shit happens” e ripartiamo per la tappa successiva, passeggiata nella foresta a Central Station

In nur 15 Minuten bringt uns die Faehre auf Fraser Island und wir rasen (bis zu 80km/h) wieder ueber einen tollen Sandstrand. Es ist Ebbe und der Strand ist richtig breit; wir sehen eine tote Riesenschildkroete, ein Teil eines Schiffswracks und den ersten Dingo! Unser Reisefuehrer erzaehlt, dass vor Jahren zwei Brueder (7 und 8 Jahre alt) in den Busch hinausgewandert sind und von einer Dingomutter und –vater mit Welpen angefallen wurden. Einer der Brueder wurde dabei getoetet. Daraufhin erschoss man viele der Dingos und schrumpfte die ehemals 400 Tiere auf wenige. Momentan erholen sich die Dingos wohl wieder vom Schreck und vermehren sich wieder, gerade sind um die 100 auf Fraser Island.

Als wir die “Hauptstadt” der Insel erreichen, Eurong, verlassen wir den Strand und fahren ins Innere der Insel zum Lake McKenzie, ein Sandsuesswassersee, der weder Zu- noch Abfluesse hat, sondern aus abertausenden von Regentropfen besteht und damit einen sehr geringen ph-Wert hat. Wir gehen baden, waehrend unser Guide ein Barbie zum Mittagessen zubereitet. Auf dem Weg zurueck zum Bus, stolpert  Stef ueber eine grosse Wurzel (siehe “Shit happens”-Blogpost) und verletzt sich am grossen Zeh.





Lake McKenzie

La tappa successiva è Central Station, l’insediamento principale ai tempi dello sfruttamento delle forreste dell’isola. Tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo infatti il legname dei giganteschi eucalipti era molto richiesto specialmente per la carpenteria navale. Oggi sono rimaste alcune costruzioni con pannelli di foto e spiegazioni e un percorso di 700m nella foreste. Purtroppo la guida che ci ha accompagnato non aveva evidentemente gran voglia di raccontarci storie su flora e fauna locali e ha tenuto un ritmo quasi da gara di atletica, con giusto un paio di soste con spiegazioni affrettate prima di farci risalire sui bus e ripartire. Peccato.
Sulla via del ritorno ripercorriamo le piste di sabbia e la spiaggia dimezzata dalla marea rispetto al mattino.
Per le 17.30 siamo di ritorno a Noosa, giusto in tempo per finire il vino rimasto dalla sera prima.

Unser naechster Halt ist Central Station, die ehemalige “Zentrale” fuer die Holzfaellindustrie der Insel. Ab Ende des 19. bis fast Mitte des 20. Jahrhunderts wurden hier die grossen Eukalyptusharthoelzer vornehmlich fuer den Schiffsbau geschlagen; heute kann man einen 700 m langen Weg durch den Regenwald und entlang eines kleinen Wasserlaufs gehen. Der Reisefuehrer hatte sich keine grosse Muehe gegeben uns Interessantes ueber Fauna und Flora zu erzaehlen und wir wurden da leider ziemlich durchgehetzt und wieder in den Bus verfrachtet. Das fanden wir sehr schade!
Auf dem Rueckweg, wieder ueber die abentuerlichen Sandpisten und den Strand, hat die Flut eingesetzt und wir sehen, wie wenig von unserem Strand von heute morgen noch da ist. Beeindruckend!
Um 17:30 Uhr sind wir wieder gut in Noosa zurueck.

Central Station

Central Station






Monday, 21 January 2013

Cenando a Noosa - Abendessen in Noosa



Solitamente la questione cena (cosa, come, dove) viene risolta più o meno all’ultimo, a seconda di come ci sentiamo al momento. A volte vengono fuori atmosfere particolari, come due sere a Noosa, Qld.
1: barbie al tramonto in riva al fiume, in una delle tantissime aree attrezzate. Bello, non fosse che, causa vento fresco e forte, gli spiedini di pollo che avevamo comprato ci hanno messo un’eternità a cuocere. Imparata la lezione, d’ora in poi solo porco, vacca e magari canguro per il barbie.
2: al campeggio dei sea scouts (molto più economico degli altri), dopo la lezione di surf, cena sotto le stelle con un ceppo come tavolo.

Normalerweise entscheiden wir spontan und je nach Laune, wie wann und wo wir zu Abend essen. Einige Abendessen sind besonders stimmungsvoll und schoen, wie z. B. diese zwei in Noosa (Queensland): 1. BBQ am Flussufer bei Sonnenuntergang (leider bei starkem Wind, der unsere Huehnerschaschlik Ewigkeiten nicht hat gar werden lassen) und 2. Im Campingplatz der Seepfadfinder, nachdem wir uns 2 Stunden lang beim Wellenreiten auf Surfbrettern versucht haben,  wo wir unter Sternen mit einem Baumstamm als Tisch gegessen haben.

In riva al fiume - Am Flussufer


Tavolo con vista - Blick von unserem Tisch

Cucina nel campervan - Campervankueche

Sea Scout Camping

Sea Scout Camping

Nightcap National Park


Dopo un'immersione insieme e le mie altre 4 da solo per il brevetto advanced mentre Anne si gode un po’ di spiaggia e panorami, lasciamo le spiaggie di Byron Bay e partiamo per la foresta sub tropicale del Nightcap National Park, un’oretta circa di stradine strette di cui gli ultimi km per il campeggio sterrati tra eucalipti e liane.

Nachdem wir beide tauchen waren, Stef seinen weiterfuehrenden Tauchkurs beendet hat und ich mich in der Zwischenzeit an den Straende und auf den Kuestenwegen verguegt habe, lassen wir am Spaetnachmittag Byron Bay hinter uns und in nur einer Stunde erreichen wir den subtropischen Regenwald und den Nightcap National Park. Gewundene Landstrassen (inklusive der omnipraesenten, gelben “Achtung Kaengurus/Koalas”-Schilder) fuehren uns direkt in den Nationalpark.Die letzten 8 km zu unserem Campingplatz rumpeln wir ueber eine schmale Schotterpiste mitten durch Eukalyptus- und Regenwald.

Verso il campeggio - Auf dem Weg zum Camping

Il nostro campeggio è totalmente immerso nella natura, non c’è reception ma una Honesty Box in cui mettere la busta con i soldi per la notte. Niente docce, servizi “ibridi” (cioè niente sistema fognario ma batteri che si occupano di decomporre il tutto), un micro lavandino e un rubinetto per i piatti, serviti da cisterne di acqua piovana. Inoltre niente “barbies” a gas ma più classiche postazioni a legna.
Appena parcheggiato siamo accolti da un kookaburra che posa per un po’ di foto (in realtà il posto è pieno) e da un’iguana che si arrampica sull’albero a caccia di qualcosa. Col buio parte il concerto delle rane e bestie varie della notte, con latrati esattamente uguali a quelli di un cane, che ci fanno compagnia mentre guardiamo la via lattea (ovviamente spettacolare, senza luci per km attorno) dal tettuccio trasparente del campervan.

Unser Campingplatz ist sehr einfach und mitten in der Natur. Es gibt eine ueberdachte Essstelle und einige Buschklos (also ohne Spuelung), ein Mini-Waschbecken sowie einen Regenwassertank. Das war’s. Super! Back to the roots :-) ! Wir stellen unseren Van an einem kleinen Wasserlauf unter Baeumen direkt am Rande des Regenwalds ab und werden sofort von einem Kookaburra begruesst, der sogar fuer einige Fotos zu haben ist und seine Freunde mit dazu ruft. Um uns und in der Naehe kriechen grosse Echsen (Goanas), die u. A. auch auf den Baum ueber uns klettern. Spaeter hebt als kleine Nachtmusik ein Froschkonzert an, das sich nach Hundegebell anhoert. Der Sternenhimmel ist atemberaubend schoen und wieder sehen wir die Milchstrasse, auch dirket aus unserem Campervan, der ein Dachfenster hat.





Il mattino dopo partiamo per una camminata fino alle Minyon Falls attraverso la foresta. Nonostante il sentiero tracciato ci troviamo spesso con la faccia nelle ragnatele e dopo un po’ abbiamo entrambi degli ospiti che ci camminano sulle gambe (Anne sui pantaloni, io sotto, maledetto coso). Bruchi (improbabile)? Sanguisughe (più facile)? Boh, facevano schifo e abbiamo deciso di allungare il passo e diminuire le fermate per foto fino ad arrivare alla piattaforma che domina le cascate. Di acqua in questa stagione ce n’era pochina, ma la vista è notevole, con un salto di 100m sulla foresta sottostante e infiniti km di panorama.

Am naechsten Morgen wandern wir auf einem Rundwanderweg durch den Regenwald zu den Minyon Falls. Der Wald ist recht dicht und ueber unseren Pfad haben Spinnen in der Nacht ihre Faeden gespannt, in die wir nun oefter mit dem Gesicht hineinlaufen, teilweise krabbelt etwas (Raupen oder doch eher Blutsauger?) auf unseren Hosenbeinen… wir beschliessen weniger oft fuer Fotos stehen zu bleiben, sondern schleunigst die Aussichtsplattform der Minyon Falls zu erreichen. Der Blick, der sich uns auf den unter uns liegenden Regenwald und die abfallende Felswand auftut, entschaedigt uns fuer die kleinen tierischen Ekligkeiten zuvor. Uns war gar nicht klar, wie hoch oben wir eigentlich liefen! Die Wasserfaelle selber sind weniger beeindruckend, weil sie gerade wenig Wasser fuehren.


Liane nella foresta - Auf der Liane

Vista  dalle Minyon Falls
Auf der Aussichtsplattform der Minyon Falls

Minyon Falls

Minyon Falls



La seconda parte della camminata, verso le Condong Falls, è attraverso un bosco di Eucalipti (strano vero?) pieno di cicale rumorosissime ma invisibili. Anche queste cascate hanno davvero poca acqua, ma di nuovo il panorama compensa.

Der zweite Teil unserer Wanderung fuehrt uns tiefer in den trockereren Eukalyptuswald hinein. In der Zwischenzeit steht die Sonne hoch am Himmel und es wird immer waemer. Die Zikaden scheinen ueberall zu sein, den sie machen einen Ohren betaeubenden Laerm und sind trotzdem unsichtbar!

Tornati al campeggio, il bisogno di una doccia resolve qualunque dubbio se fermarci un’altra notte e partiamo verso il Queensland, al solito senza aver fatto un vero piano di dove arriveremo.

Wieder zurueck am Van, wuerden wir eigentlich noch gerne eine weitere Nacht hier verbringen, aber wir haben nichgt genug Proviant und freuen uns zu sehr auf eine Dusche! Also geht’s weiter Richtung Norden; wie gehabt: wir entscheiden spontan, wo wir hinwollen und bleiben, wo es uns gefaellt.


Tuesday, 15 January 2013

Dall'ovest all'est - Von West nach Ost


Dall’ultimo post di viaggio in Exmouth abbiamo fatto parecchi chilometri, anche se non abbiamo seguito esattamente il programma che ci eravamo fatti. Visto che non era possibile, intorno a capodanno, trovare un 4x4 in affitto per andare nell’Outback al Karijini National Park, e neanche una macchina qualunque per girare le spiagge di Exmouth (posto che, senza macchina, è totalmente e globalmente deprimente) abbiamo preso il primo volo possibile per tornare a Perth e approfittare di nuovo dell’ospitalità di Rambo.
Trovata finalmente un’auto ci siamo diretti a sud, passando da Dunsborough (capodanno in spiaggia), Margaret River (con passaggio da una cantina della zona, vini niente male), Augusta, Walpole (foreste di Karri), per arrivare fino alle spettacolari Greens Pool ed Elephant Rocks, poco a ovest di Denmark.
Risalendo verso Perth abbiamo fatto tappa di nuovo a Dunsborough, con l’idea di farci un’immersione in zona, saltata causa maltempo con magna incazzatura.

Seit unserem letzten Reisetagebucheintrag sind wir natuerlich nicht in Exmouth hocken geblieben, sondern haben wir diverse Kilometer hinter uns gebracht. Unser Plan von Exmouth aus mit einem Mietwagen in den Outback und in den Karijini National Park zu fahren, hat leider nicht geklappt, weil kein einziges Gefaehrt in akzeptierbarer Zeit aufzutreiben war. Ohne fahrbaren Untersatz waren wir dort komplett aufgeschmissen (Exmouth ist ein wirklich deprimierendes Oertchen und die Traumstraende sind ca. 60km entfernt ) und da wegen Silvester und Neujahr alles dicht machte, sind wir ins naechste Flugzeug zurueck nach Perth gesprungen, wo uns Rambo nochmal eine Nacht aufgenommen hat. 
Von dort ging’s dann endlich eine Woche in den Suedwesten in die beeindruckenden Karriwaelder und zu den schoenen Straenden und rauen Kuesten (Dunsborough, Pemberton, Margaret River, Augusta, Walpole, Denmark).

Canal Rocks (Dunsborough)

Dunsborough beach

Greens Pool (Denmark)

Elephant Rocks (Denmark)


Da Perth siamo poi partiti per Sydney, dove siamo stati 2gg. Sarà che l’ostello dove stavamo non era un granchè, sarà che il tempo non ci è stato particolarmente favorevole, ma non siamo rimasti particolarmente entusiasti... cioè, carina, ma niente di estremamente esaltante (a parte il parco dove ci siamo abbioccati un paio d’ore dopo l’arrivo alle 6.30 del mattino tra gli ibis che vagavano).
Trovato finalmente un campervan siamo partiti per il nord, facendo un paio di tappe lungo la strada a Port Macquarie e Ballina, belle spiaggie, siamo arrivati alla Gold Coast dove pensavo di farmi il corso Advanced di sub... pessima idea, la zona è un assembramento di hotel-grattacieli, auto, offerte di divertimento in totale contrasto con la tranquillità e la natura dell’ovest. Quindi abbiamo fatto dietro-front e siamo scesi a Byron Bay, più tranquilla e un po’ hippy, anche se comunque parecchio frequentata. Spiaggie lunghissime, acqua rinfrescante (pure troppo, oggi piove e fa un freddo dannato) e iguana, e tacchini selvatici che si aggirano nel campeggio. Awesome!

Danach ein Nachtflug nach Sydney mit einem irre heissen Tag zur Stadterkundung (43°C mit Foen!! Und am Morgen darauf nur unglaublich kuehle 22°C!!!) und zwei Tage spaeter sind wir mit unserem lange heiss ersehnten Campervan gen Norden aufgebrochen: Port Macquarie, Ballina und ein Abstecher von gerade einmal 2 Stunden an die so beruehmte Gold Coast. Als wir dort hineinfuhren, fanden wir uns in unserem persoenlichen Albtraum wieder: nach all der Weite Westaustraliens und der unglaublichen Natur, explodierte vor uns eine nicht endende Verguegungsmeile mit Autoschlangen, Hoteltuermen, Partyetablissements und einem Dschungel von tausenden von Angeboten fuer jegliche Aktivitaeten. Nee, das ging so gar nicht, da machten wir sofort wieder kehrt!
Und so sind wir momentan im alternativen und sehr esoterisch angehauchten, hippiemaessigen Byron Bay. Die weissen Sandstraende sind kilometerlang, das Wasser sehr erfrischend, Buschtruthaehne und Ibise tummeln sich auf unserem Campingplatz und wir haben es geschafft auch endlich tauchen zu gehen! Awesome!


Sydney

Jucy sleeper van

Tallow Beach, Byron Bay
Tallow Beach, Byron Bay




Gli Aussies – Die Aussies


E dopo piante e animali ecco qualche particolarità degli Aussies.

Wie versprochen, folgt dem Post ueber Australiens Tier- und Pflanzenwelt ein Eintrag ueber die Australier (“Aussies”, sprich “Ossis”) selbst. 

Non c’è Aussie senza Barbie – Kein Aussie ohne Barbie

Il titolo dice tutto: non esiste un australiano senza Barbie, non la bambola ma il barbecue. Il BBQ può cominciare già dalla colazione, usato per fare uova, bacon e toast e poi si continua a pranzo e a cena con tradizionali salsicce, bistecche (ottimo il canguro...), hamburger ecc.
Ognuno ha il suo barbie, ma si trovano ovunque quelli pubblici, di solito a gruppi di almeno 2 o 4, ovviamente nei campeggi, nelle aree pic-nic, nei parchi, vicino alla spiaggia, con i loro bravi tavoli e panche per consumare il cucinato. E sempre con i loro bravi bagni, solitamente pure puliti. Fare un barbie è cosa veloce, visto che è a gas e non a carbonella. Lo sporco è limitato all’unto sulla piastra di metallo e raramente li abbiamo trovati davvero sporchi. Ottima cosa!!!

Die Ueberschrift sagt es eigentlich schon: ein Australier ohne Barbie ist kaum vorstellbar; wobei Barbie nicht fuer die Barbiepuppe steht, sondern fuer BBQ oder Barbecue. Das BBQ wird schon zum Fruehstueck angestellt, um Spiegeleier, Bacon, Wuerstchen und Toast zu machen, weiter geht’s mit dem Mittagessen und – ganz klar – abends gibt’s dann ein Steak (auch Kaenguru – das ist sehr lecker!) oder aehnliches.
Barbies stehen hier ueberall, immer mindestens 2 oder 4 gleich auf einmal: auf Campingplaetzen sowieso, aber v. a. auch auf allen oeffentlichen Picknickplaetzten! Und davon hat jeder Park, jeder Ort, fast jeder Strand, mindestens einen, inklusive Tischen und Baenken, Klohaeuschen (und zwar sauber, mit Klopapier und Seife!) und oft auch mit einem Trinkwasserhahn.
Ein Barbie ist schnell und einfach zu bedienen: Knoepfchen druecken und die Metallplatte wird per Gas in null komma nix geheizt. Fleisch und/oder Gemuesescheiben drauflegen  - und das Abendessen ist in wenigen Minuten organisiert. Wir finden: das ist klasse!!!



Modi di direSprachliche Feinheiten

How are you going, mate?

Barbie a parte, gli australiani sono generalmente aperti e amichevoli. Il saluto standard “How are you going, mate?” è di solito pronunciato tutto d’un fiato, come fosse una parola sola. Le risposte possono essere “good” o “not too bad”.

Chiunque è “mate” (non esattamente traducibile… comunque informale), senza limiti di età o altro. Un esempio pratico l’abbiamo avuto dalla nostra amica Sharon, quando per entrare in un parcheggio ha semplicemente chiamato la sciura di mezza età che bloccava il passaggio con la porta aperta dicendole: “Would you mind closing that door for me, mate, so I can pull in next to you?”. Easy!

Mai trovato un posto dove fosse più facile attaccare discorso senza impegno con praticamente chiunque.

Neben dem Barbie, ist es sicher die Offenheit und Freundlichkeit, die die Australier am meisten auszeichnet. Die Standard-Begruessungsformel “How are you going, mate?” wird moeglichst in einem Atemzug und ohne Unterbrechung, als ob es sich um ein einziges Wort handelte, gesprochen. Passende Antworten koennen sein “good” oder “not too bad”.
Ob im Laden, auf der Strasse oder irgendwo auf dem Campingplatz, jeder ist allgemein ein “mate” (sehr unvollstaendig uebersetzt mit “Freund/Kumpel”). Das reicht ueber etwaige Altersunterschiede hinaus; so rief unsere Freundin Sharon einer etwas korpulenteren Endvierzigerin sehr freundlich und entspannt zu, als sie neben dieser parken wollte und es auf Grund der sperrangelweit geoeffneten Autotuer nicht konnte: “Would you mind closing that door for me, mate, so I can pull in next to you?”.
Noch nie war es einfacher und netter mit Leuten ins Gespraech zu kommen, sich auszutauschen, sich zu nichts verpflichtet zu fuehlen und ein Angesprochenwerden auch nie als aufdringlich zu empfinden.

No worries, mate!
E soprattutto abbiamo “No worries, mate!” (o talvolta: “No worries at all”), più simpatico e caloroso del britannico “You’re welcome” per dire “Prego” o anche “Non c’è problema”. Per tornare all’esempio precedente: Scuira “Oh, I am sorry!” – Sharon: “No worries, mate!”
Und das allerwichtigste ist “No worries, mate!” – dies ersetzt und ist so viel sympatischer und waemer als das britische “You’re welcome!” oder das deutsche “Kein Problem!”.  Und um beim Autotuerenbeispiel zu bleiben: Korpulentere Endvierzigerin “Oh, I am sorry!” – Sharon: “No worries, mate!”

Awesome!!!
E per finire: Australia and the Aussies are definitely awesome!!! Quì tutto è “awesome”, cioè “great”, per dire super, figo, o qualunque altro possibile sinonimo.

Und zum Abschluss: Australia and the Aussies are definitely awesome!!! Alles ist hier “awesome”, also “great”, d. h. super, spitze, geil, lecker, wunderschoen, ….



Monday, 7 January 2013

Natura australiana – Kurioses und Interessantes australischer Natur

Tra le cose che rendono interessante un viaggio, ci sono le scoperte che si fanno di animali, piante ecc, quindi ne raccontiamo alcune che abbiamo incontrato finora.

Oft sind es Geschichten, Beobachtungen und Fakten ueber Land und Leute, die unseren “Alltag” hier so interessant machen. Deshalb hier einige Kuriositaeten der Fauna und Flora des Landes. Wir fangen mit den Pflanzen und Tieren an und schreiben dann wann anders ueber die Australier selbst.

L’albero di natale australiano - Der australische Weihnachtsbaum

A parte le decorazioni natalizie molto kitsch che si trovano per le strade, in natura si trova un albero definito l’albero di natale australiano, con fiori arancione brillante. Il nome deriva dal fatto che raggiunge la massima fioritura proprio intorno a natale. Il nome scientifico è Nuytsia floribunda e per gli Aborigeni è una pianta sacra, in quanto ogni albero sarebbe il contenitore delle anime di una famiglia. Ovviamente non è permesso cogliere i fiori o rompere rami.

Neben all der kitschigen, glitzernden Weihnachtsdeko in den Strassen und den Einkaufspassagen, stehen hier noch ganz andere, unerwartete Weihnachtsbaeume in der Buschlandschaft. Der australische Weihnachtsbaum hat orangefarbenen Blueten und hat so gar nichts mit unseren euopaeischen Bildern von Christbaeumen zu tun. Diese Baeume heissen umgangssprachlich so, weil sie um die Weihnachtszeit herum zu bluehen anfangen. Ihr botanischer Name ist Nuytsia floribunda und fuer die Aborigines sind sie heilige, da zu jeder Familie mindestens ein solcher Baum gehoert und in ihm die Seelen der Verstorbenen wohnen. Es ist somit natuerlich verboten Blaetter oder Blueten zu pfluecken.



Grass tree - Grassbaeume

A prima vista questa piñata ci sembrava una delle tante specie di palme, magari un po’ bassetta, ma Sharon ci ha spiegato che si tratta di tutt’altro. Le foglie sono steli a sezione quadrata, che si spezzano di netto, molto apprezzati dai bambini come fruste e il tronco ha una sezione vuota nel mezzo, con un buco in cima da cui esce il fiore (alla lontana simile a un’agave). Una particolarità di questa pianta è che cresce di 1mm all’anno, quindi quelle alte un paio di metri che abbiamo visto erano decisamente vecchie. Inoltre a volte le piante possono sembrare morte, ma vengono lasciate dove si trovano perchè si possono “risvegliare” dopo alcuni anni e ritornare verdi.

Und um in der vielfaeltigen Baumwelt Australiens zu bleiben: auch die Grassbaeume haben uns sehr beeindruckt. Beim ersten Hinschauen haben sie uns an eine Palmenart erinnert, aber Sharon hat uns erklaert, dass es sich um eine eigene Spezies, die Grassbaeume, handelt. Kindern macht es wohl viel Spass die duennen Wedel/Zweige abzubrechen und sie als seine Art Peitsche zu benutzen, sie sind naemlich vierkantig undsind leicht abzubrechen. Das besondere an diesen Gewaechsen ist, dass sie vor Urzeiten entstanden sind und pro Jahr nur einen Millimeter wachsen! Wir haben viele Grassbaeume gesehen, die bestimmt bis zu zwei Metern gross waren und folglich sehr alt waren! Selbst die, die abgestorben erscheinen werden in Parks so belassen, da die Moeglichkeit besteht, dass diese in einigen Jahren wieder “aufwachen” und gruen werden.

  



Karri, Jarrah, Tingle & Co.

Per molto tempo il legname è stato un’importante fonte di ricchezza per l’Australia, grazie alle foreste di Eucalipto che coprono il Sudovest. Ne abbiamo visitate alcune, scoprendo le varie specie che le costituiscono: Karri, Jarrah e Tingle.
Alcuni di queste giganti raggiungono i 75 m di altezza, con una circonferenza del tronco fino a 20m. In passato alcuni alberi sono stati scelti per costruisci delle piattaforme da cui monitorare gli incendi nei boschi. Ora questo servizio viene svolto prevalentemente con gli aerei ed è possibile per il pubblico salire su alcune di queste piattaforme, tramite dei pioli infilati nel tronco. Ovviamente non ho perso l’occasione e sono salito sulla piattaforma del Gloucester Tree, a 61m da terra. Spettacolare e divertente.
Camminando per i boschi si nota che molti di questi alberi sono bucati alla base, a volte addirittura da parte a parte. La causa sono di solito incendi e insetti, ma la cosa davvero notevole è che la pianta continua a vivere e crescere.

Die Baeume hier haben es uns definitiv angetan! Vor allem seit wir den Suedwesten Westaustraliens bereist haben. Dort sind die grossen Waelder der riesigen, hunderte von Jahre alten Karri-, Jarrah- und Tingle-Eukalypten. Ganz Australien duftet nach Eukalyptus, aber in dieser Gegend ist der wuerzige Gerucht nach sonnenwarmem Harz und Oel noch einmal staerker – wir koennen uns kaum sattriechen.
Bis zu 75 Meter kann ein Karribaum in den Himmel wachsen. Einige von ihnen wurden als Feuerausgucke bis Mitte des 20. Jahrhunderts benutzt (und teilweise auch noch heute, wenn die Wetterbedingungen Hubschrauberfluege unmoeglich machen!). Stef ist den 61 Meter hohen Gloucester Tree hinauf geklettert. Ich habe es mich nicht getraut.
Die rote Art der Karri hat teilweise einen Stammumfang von bis zu 20 Metern mit Wurzeln, die nicht weit in die Tiefe reichen, sondern sehr nah an der Oberflaeche liegen. Bei einigen kann man in die Staemme hinein- oder sogar hindurchlaufen, weil diese durch Insekten, Bakterien und Feuer von innen ausgehoehlt wurden und trotzdem noch stehen und weiterwachsen!








Canguri - Kaengurus

Il Caversham Wildlife Park è stata una delle prime cose che abbiamo visitato in Australia, pieno di bestie più o meno strane. All’interno del parco c’è un’area piena di canguri e wallabies, che si possono osservare e toccare (tendenzialmente loro ti ignorano totalmente... anche se un po’ di cautela è consigliabile, specialmente con i maschi più grossi, che sono davvero dei bei bestioni). Una cosa che abbiamo scoperto è che una femmina può “gestire” fino a 4 piccoli – detti Joeys – contemporaneamente, in diversi stadi di formazione: 1 Joey già uscito dal marsupio, che a volte ancora viene allattato; 1 Joey nel marsupio; 1 embrione in uno dei 2 uteri e infine un ovulo fecondato ma tenuto in una sorta di stasi nel secondo utero.

Und natuerlich war der Caversham Wildlifepark fixer Punkt unseres Programms der ersten Tage in Australien, da man in diesem Tierpark u. A. viele Kaengurus hautnah erleben und steicheln kann. Dass Kaengurus Beuteltiere sind, ist keine Neuigkeit, aber dass eine Kaengurumutter Kinder (die sogenannten “Joeys”), in vier unterschiedlichen Stadien auf einmal managen kann war uns neu. Nummer eins: das Joey, dass dem Beutel schon entwachsen ist, um die Mutter herumhuepft und noch ab und an Milch aus dem Beutel trinkt ; Nummer zwei: das Joey, dass im Beutel lebt und sich dort von der muetterlichen Milch ernaehrt; Nummer drei: ein Kaenguruembrio, das in einer der beiden Gebaermuttern heranwaechst und – jetzt kommt’s – Nummer vier: ein befruchtetes Ei, das die Kaengurumutter in ihrer zweiten Gebaermutter auf “stand-by” haelt, bis Kind drei geboren ist und Kind zwei aus dem Beutel raus ist!






Pappagalli - Papageien

Invece di piccioni, passeri e simili, sugli alberi si trovano un’infinità di pappagalli di tutti i colori, che fanno un casino infinito, sia in città che fuori.

Es kraechzt und keift auf allen Baeumen und buntes Gefiedertes bevoelkert Rasenflaechen und den Himmel: Papageien und Kakadus sind ueberall, als waeren sie dem naechtsgelegenen Zoo entfluechtet! So scheint es uns auf jeden Fall. Ob in der Stadt oder ausserhalb in der Buschlandschaft, es gibt viel mehr Papageien als Tauben oder Moewen hier!




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