Von der Ostkueste
und Moeraki fahren wir wieder ins Landesinnere, ueber Kurow (dort goennen wir uns
ein Mittagessen mit Weinverkostung) und Omarama zu Mount Cook, Neuseelands hoechstem
Berg (3754 m). Gerne wuerden wir dort ein bisschen Wandern, aber die Zeit
draengt und auf unserem Reiseplan stehen noch Banks Peninsula und Christchurch,
bevor wir unseren Campervan zurueckgeben muessen. Mt Cook und die Banks Peninsula
haben uns natuerlich wieder tolle Aussichten beschert – deshalb hier ein paar
Fotos – aber das wirklich Beeindruckende und Beschreibenswerte ist Christchurch.
Mount Cook |
Banks Peninsula |
Akaroa, Banks Peninsula |
Pukeko - Pollo di palude neozelandese Pukeko - Neuseelaendische Sumpfhenne |
Christchurch
Crhistchurch è stata colpita da 2 forti terremoti negli ultimi anni: il
primo, 9 agosto 2010, si è verificato nel mezzo della notte e, pur causando
ingenti danni, non ha fatto vittime. Il secondo invece, 22 febbraio 2011, pur
essendo meno forte, è avvenuto nel mezzo della pausa pranzo (e aveva anche l’epicentro
più vicino) e ha causato 185 morti. Chiaramente ci ricordavamo di averne
sentito parlare nelle news ai tempi e ne avevamo letto sulla guida, ma sicuramente
non avevamo idea della reale portata della catastrofe.
Visitiamo Christchurch il 23 febbraio, il giorno successivo al secondo
anniversario del terremoto e già dall’autobus vediamo edifici e chiese
circondati da impalcature e strutture di rinforzo man mano che ci avviciniamo
al centro. Gran parte del centro stello, il CBD (Central Business District) è
tuttora transennato e inagibile. Dalle aperture si vedono rovine, cumuli di
macerie e spazi vuoti dove sicuramente c’erano edifici.
Christchurch wurde in
den letzten Jahren von zwei schweren Erdbeben gebeutelt: das erste am 9. August
2010 geschah in der Nacht und richtete einigen materiellen Schaden an, forderte
aber keine Tote; das zweite Erdbeben hingegen des 22. Februar 2011 war um die
Mittagszeit und ihm fielen 185 Menschen zum Opfer. Wir erinnern uns damals davon
in den Nachrichten gehoert zu haben und lesen auch noch einmal kurz in unserem
Reisefuehrer nach, aber als wir in Christchurch ankommen, merkenw ir, dass wir
das gesamte Ausmass der Katastrophe nicht wirklich begriffen haben.
Wir besuchen
Christchurch am 23. Februar, genau ein Tag nachdem sich das zweite Erdbeben zum
zweiten mal gejaehrt hat. Schon vom Bus aus sehen wir Baugerueste an Kirchen, Gebaeuden
und Haeusern waehrend wir uns dem Zentrum naehern. Ein Grossteil des
Stadtzentrums selbst, des CBD (Central Business District), ist unzugehbar. Von
den Absperrzaeunen aus sehen wir Ruinen, Schuttberge und viel leere Flaeche auf
der wohl einmal Gebauede gestanden haben.
La città però non è morta, anzi. Al momento è in piena ricostruzione e
proprio di fianco alle transenne del CBD hanno rimesso in piedi il City Mall, area
commerciale dove fianco a fianco con edifici ancora inagibili se ne trovano di
già ristrutturati ed container marini ridipinti e riadattati in cui sono stati
creati negozi e locali con un effetto pittoresco e divertente.
Inoltre è stato anche creato una sorta di museo, la “Quake Experience” in
cui si possono trovare informazioni sulla storia di terremoti a Christchurch
(praticamente non passa generazione che non ne sperimenta uno o due) e
specialmente su quello del 22 febbraio 2011. Oltre a notizie sulle cause, gli
effetti, i danni e a come si sono svolti i soccorsi, sono presenti una serie di
video interviste a cittadini che raccontano le loro esperienze, i loro drammi,
gli aspetti tragicomici in un insieme che finisce per essere decisamente
toccante.
Dopo di ciò facciamo un altro giro per la città prima di rientrare al
camping per l’ultima notte nel fido campervan.
Direkt neben an
jedoch, wo die City Mall stand (und teilweise immer noch mit leeren oder gerade
in Renovierung befindlichen Geschaeften steht), hat sich die Stadt um einen
raschen und sehr kreativen, alternativen Wiederaufbau gekuemmert. Viele Laeden
sind in schicken Schiffscontainern wieder neueroeffnet und viele Kunstwerke, Sitzgelegenheiten
und Essensbuden laden zum Verweilen ein. Ausserdem kann man sich im “Quake
Experience”-Musem ueber die Geschichte der Erdbeben in Christchurch und insbesondere
die des 22. Februar 2011 informieren. U. A. erzaehlen in einem Videointerview
Betroffene, wie sie selbst den 22. Februar 2011 erlebt haben: das ist oft
traurig, ergreifend, tragisch-komisch, aber auch gleichzeitig beeindruckend.
Danach erkunden wir beeindruckt und betroffen die Stadt weiter und fragen uns,
wie die Menschen hier mit dem andauernden Riskio leben koennen.
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