Auckland
Il 28 gennaio atterriamo ad Auckland, costruita sopra e intorno a circa 50
vulcani, più o meno attivi. Basta salire su un’altura perchè sia evidente,
dalla cima di Mount Eden (un cratere vicino al centro città) abbiamo avuto un
panorama a 360° delle 2 baie con relative isole e porti e dei coni e crateri
sparsi in giro per la città.
I crateri visibili sono ormai inattivi, ma è solo questione di tempo perchè
se ne risveglino altri.
Am 28. Januar
landen wir in Auckland, der Stadt, die auf ungefaehr 50 Vulkanen erbaut ist. Das
ist doch einmal was! Einige davon sind auch unmittelbar sichtbar sobald man auf
einer Erhoehung steht und einen Blick auf die Stadt und das Umland wirft. Wir
schauen uns das Vulkanfeld von Mount Eden aus an, nahe am Stadtzentrum. Wir stehen
auf diesem grasueberwachsenen Vulkankrater, vor uns und neben uns die beiden
Hafenanlagen, einige Inseln und das Meer sowie viele andere Vulkankegel.
Diese Vulkane sind
wohl erloschen, aber es ist nur eine Frage der Zeit, wann sich neue bilden
werden!
Vista da Mt. Eden - Blick von Mt. Eden |
Cratere di Mt. Eden - Mt. Eden Krater |
Vino ad Auckland - Auf ein Glass Wein am Hafen |
Karekare
Vicino ad Auckland si trovano le spiagge di sabbia nera di Karekare, Piha e
Muriwai. Noi siamo stati a Karekare e il panorama è spettacolare tanto da
essere stata usata come location per diversi film (Lonely Planet dixit, al
ritorno verifico... se mi ricordo).
Per raggiungere la spiaggia bisogna guadare un torrente poco profondo,
ovviamente parecchio freddo e camminare un po’ sulla sabbia nera bollente. È considerata
una delle spiaggie più pericolose ed è sconsigliatissimo fare il bagno se non nella
zona pattugliata dai Lifeguards, ma ovviamente i surfisti se ne fregano e vanno
dove ci sono le onde migliori :- )
An der Westkueste Aucklands
befinden sich die schwarzen Straende von Karekare, Piha und Muriwai, die auch
oefter Schauplatz einiger bekannter Filme waren (u. A. Das Piano). Wir sind
nach Karekare gefahren. Um den Strand zu erreichen, muss man einen flachen und
kuehlen Wasserlauf durchqueren, um danngleich ueber schwarzen und von der Sonne
erhitzten Sand zu laufen. Karekares Strand gehoert mit zu den gefaehrlichsten
in Neuseeland und es wird geraten dort nur zu baden, wenn Rettungsschwimmer zugegen
sind. Den Surfern ist das natuerlich egal, denn sie richten sich nur nach den
besten Wellen. (Fuer alle Besorgten: wir sind natuerlich nicht ins Wasser – es war
zu kalt!)
Karekare und Co.
haben jetzt zwar nichts direkt mit Vulkanen und anderer Geothermik zu tun, aber
wir waren dort und deswegen musste das mit in diesen Blogpost.
Coromandel: Hot Water Beach
Bagno caldo in spiaggia a Hot Water Beach. Su questa spiaggia, o meglio, sotto
questa spiaggia scorrono alcuni canali di magma così vicini alla superficie che
basta scavare pochi cm nella sabbia (30 è abbastanza) per trovarsi immersi in
acqua bollente, fino a 64°C. E più si scava, più calda diventa tanto da rendere
impossibile starci dentro. Il problema è che questi “canali” sono piuttosto
stretti, neanche 5m e quindi ci si trova stretti in una folla stile Rimini a
ferragosto. Si finisce obbligatoriamente per condividere la pozza calda con
altri bagnanti e fare un po’ di conversazione prima di fare un salto nelle onde
tendenzialmente gelate per liberarsi dalla sabbia e anche rinfrescare la pelle
arrossata.
L’affollamento è anche dovuto al fatto che è possibile scavare le pozze
solo 2 volte al giorno, circa 2 ore prima e 2 ore dopo il picco di bassa marea.
Per il resto del tempo il mare copre tutto.
Sich seine eigene
Badewanne am Strand buddeln, die sich dann automatisch mit heissem Wasser fuellt
–das hoert sich nicht schlecht an, oder?! Am Hot Water Beach in der Region Coromandel
(oestlich von Auckland) ist das ungefaehr zwei Mal in 24 Stunden bei Ebbe moeglich.
Direkt auf dem Strand zwischen zwei Felsbloecken (einer auf dem Sand und einer
im Meer) verlaufen Magmaadern so nahe an der Erdoberflaeche, dass man schon
nach ungefaehr 30 cm auf bis zu 64°C heisses Wasser stoesst. Und so sitzen wir
also mit vielen anderen in den warmen (oft auch zu heissen Pools) und quatschen,
waehrend das Meer ganz langsam immer mehr Strand zurueckgewinnt. Als die ersten
Heisswasserpools weggewaschen werden, springen wir mit rosafarbenen Hintern
kurz in die kalten Wellen, um den Sand aus unseren Badehosen zu waschen.
La prima sera/Alta marea - Am ersten Abend/Flut |
La prima sera - Am ersten Abend |
Rotorua
Dopo essere stati qualche anno fa tra fumi solforosi di Unzen in Giappone,
dobbiamo provare anche quelli Neozelandesi a Rotorua. In questo Hotspot
geotermico si trovano geyser, fumarole, laghetti bollenti multicolori e pozze
di fango bollente. Tutta la zona è estremamemnte turistica e parecchio costosa.
Dopo un po’ di ricerche decidiamo di andare il mattino dopo nel posto più
promettente (Wai-O-Tapu – promesse mantenute) e passiamo la serata nella
piscina calda del camping a chiacchierare con un paio di tipi Neozelandesi e
Australiani.
Nachdem wir uns schon
vor ein paar Jahren in Japan in Sulfurnebel haben huellen lassen, wiederholen
wir das ganze auch hier in Neuseeland, in Rotorua. Dieser geotehrmische Hotspot
bietet Geysire, blubbernde Schlammpools, Sulfurdampf aus Erdkaminen, Heisswasserquellen,
etc. Leider ist das alles touristisch voll aufbereitet und ausgeschoepft und kostet
richtig viel. Wir suchen uns deshalb, das farblich vielversprechendste Angebot
raus (Wai-O-Tapu) und waermen uns davor im Heisswasserbad (das nur lauwarm war)
unseres Campingplatzes auf, wo wir bestimmt eine Stunde lang nett mit zwei
Geschaeftsleuten aus Neuseeland und Austalien plaudern.
Lady Knox Geyser |
Artist's Palette + Champagne Pool |
Mud Pool |
Champagne Pool |
Devil's Bath |
Tongariro
National Park
A quanto pare in questo viaggio non siamo molto fortunati nella nostra
organizzazione di attività all’aperto... in Australia è saltata l’immersione al
molo di Busselton, la giornata in spiaggia a Manly e siamo andati a rischio per
le camminate sulle Blue Mountains.
Stavolta abbiamo pianificato di fare il Tongariro Alpine Crossing, definito
come uno dei migliori (se non il migliore) trekking da un giorno in Nuova Zelanda.
Sulla strada per arrivare ci godiamo degli ottimi panorami del lago Taupo e del
Tongariro con il suo pennacchio di fumo all’orizzonte. Arrivati all’info center
però scopriamo che ci siamo beccati 2 giorni di maltempo che hanno fatto
bloccare gli accessi al percorso (peraltro già dimezzato causa attività
vulcanica... i Kiwi vogliono evitare di avere turisti arrostiti nella lava in
caso di eruzioni improvvise). Vabbè, un po’ di riposo e di lettura al camping
di Ohakune non fanno poi male, anche se le temperature sono quasi novembrine. E
la pioggia continua sul tetto del campervan, la notte, rompe francamente le
palle!
Breaking News: nuove brutte notizie: il tempo continua ad essere schifoso, almeno
per un altro paio di giorni, quindi abbiamo rinunciato al trekking e al giro in
canoa sul Whanganui River e prenotato il traghetto per la South Island...
peccato però, ci tenevamo proprio. :- (
Irgendwie haben wir’s
nicht so mit dem Wetter, wenn wir ernsthafte Outdoor-Aktivitaeten planen. In
Australien mussten wir ja schon wegen Schlechtwetter unseren Tauchgang am Pier
in Busselton aufgeben und auch unsere Tage am Strand in Sydney. Dieses Mal muessen
wir die Tageswanderung (“Tongariro Alpine Crossing”) im Tongariro Nationalpark umplanen.
Das liegt nicht nur an den zwei Tagen mit Sturm und Regen, wegen denen wir auf
dem Campingplatz in Ohakune feucht, froestelnd, lesend und wartend festsitzen,
sondern auch an dem seit August und November letzten Jahres wieder sehr aktiven
Vulkan Tongariro. Auf dem Weg nach Ohakune sehen wir die grosse weisse Rauch-
und Dampfsaeule, die von Tongariro in
den Himmel steigt.
Sobald das Wetter besser
wird, koennen wir die Haelfte der Strecke erwandern (die andere ist wegen
vulkanischer Hyperaktivitaet geschlossen – die Kiwis wollen wohl kein Vulkan-BBQ
mit Touristen), muessen dann aber wieder auf dem selben Weg zurueck anstatt auf
der anderen Seite herunter.
Breaking News: Mit dem
Wandern wird’s nichts und auch nicht mit dem Kanu fahren auf dem Whanganui
River - das schlechte Wetter wird weiter anhalten :- ( Wir koennen leider nicht
weiter warten. Wir entschliessen uns morgen gen Wellington zu fahren und fuer
den Tag danach die Faehre zur Suedinsel zu buchen. Schade!!!!! Wir sind ganz schoen enttaeuscht!
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