Tuesday, 5 February 2013

Nuova Zelanda: Vulcani & Co. – Neuseeland: Vulkane & Co.


Auckland
Il 28 gennaio atterriamo ad Auckland, costruita sopra e intorno a circa 50 vulcani, più o meno attivi. Basta salire su un’altura perchè sia evidente, dalla cima di Mount Eden (un cratere vicino al centro città) abbiamo avuto un panorama a 360° delle 2 baie con relative isole e porti e dei coni e crateri sparsi in giro per la città.
I crateri visibili sono ormai inattivi, ma è solo questione di tempo perchè se ne risveglino altri.


Am 28. Januar landen wir in Auckland, der Stadt, die auf ungefaehr 50 Vulkanen erbaut ist. Das ist doch einmal was! Einige davon sind auch unmittelbar sichtbar sobald man auf einer Erhoehung steht und einen Blick auf die Stadt und das Umland wirft. Wir schauen uns das Vulkanfeld von Mount Eden aus an, nahe am Stadtzentrum. Wir stehen auf diesem grasueberwachsenen Vulkankrater, vor uns und neben uns die beiden Hafenanlagen, einige Inseln und das Meer sowie viele andere Vulkankegel.
Diese Vulkane sind wohl erloschen, aber es ist nur eine Frage der Zeit, wann sich neue bilden werden!

Vista da Mt. Eden - Blick von Mt. Eden

Cratere di Mt. Eden - Mt. Eden Krater

Vino ad Auckland - Auf ein Glass Wein am Hafen

Karekare
Vicino ad Auckland si trovano le spiagge di sabbia nera di Karekare, Piha e Muriwai. Noi siamo stati a Karekare e il panorama è spettacolare tanto da essere stata usata come location per diversi film (Lonely Planet dixit, al ritorno verifico... se mi ricordo).
Per raggiungere la spiaggia bisogna guadare un torrente poco profondo, ovviamente parecchio freddo e camminare un po’ sulla sabbia nera bollente. È considerata una delle spiaggie più pericolose ed è sconsigliatissimo fare il bagno se non nella zona pattugliata dai Lifeguards, ma ovviamente i surfisti se ne fregano e vanno dove ci sono le onde migliori :- )


An der Westkueste Aucklands befinden sich die schwarzen Straende von Karekare, Piha und Muriwai, die auch oefter Schauplatz einiger bekannter Filme waren (u. A. Das Piano). Wir sind nach Karekare gefahren. Um den Strand zu erreichen, muss man einen flachen und kuehlen Wasserlauf durchqueren, um danngleich ueber schwarzen und von der Sonne erhitzten Sand zu laufen. Karekares Strand gehoert mit zu den gefaehrlichsten in Neuseeland und es wird geraten dort nur zu baden, wenn Rettungsschwimmer zugegen sind. Den Surfern ist das natuerlich egal, denn sie richten sich nur nach den besten Wellen. (Fuer alle Besorgten: wir sind natuerlich nicht ins Wasser – es war zu kalt!)

Karekare und Co. haben jetzt zwar nichts direkt mit Vulkanen und anderer Geothermik zu tun, aber wir waren dort und deswegen musste das mit in diesen Blogpost.

 





   
Coromandel: Hot Water Beach
Bagno caldo in spiaggia a Hot Water Beach. Su questa spiaggia, o meglio, sotto questa spiaggia scorrono alcuni canali di magma così vicini alla superficie che basta scavare pochi cm nella sabbia (30 è abbastanza) per trovarsi immersi in acqua bollente, fino a 64°C. E più si scava, più calda diventa tanto da rendere impossibile starci dentro. Il problema è che questi “canali” sono piuttosto stretti, neanche 5m e quindi ci si trova stretti in una folla stile Rimini a ferragosto. Si finisce obbligatoriamente per condividere la pozza calda con altri bagnanti e fare un po’ di conversazione prima di fare un salto nelle onde tendenzialmente gelate per liberarsi dalla sabbia e anche rinfrescare la pelle arrossata.
L’affollamento è anche dovuto al fatto che è possibile scavare le pozze solo 2 volte al giorno, circa 2 ore prima e 2 ore dopo il picco di bassa marea. Per il resto del tempo il mare copre tutto.  


Sich seine eigene Badewanne am Strand buddeln, die sich dann automatisch mit heissem Wasser fuellt –das hoert sich nicht schlecht an, oder?! Am Hot Water Beach in der Region Coromandel (oestlich von Auckland) ist das ungefaehr zwei Mal in 24 Stunden bei Ebbe moeglich. Direkt auf dem Strand zwischen zwei Felsbloecken (einer auf dem Sand und einer im Meer) verlaufen Magmaadern so nahe an der Erdoberflaeche, dass man schon nach ungefaehr 30 cm auf bis zu 64°C heisses Wasser stoesst. Und so sitzen wir also mit vielen anderen in den warmen (oft auch zu heissen Pools) und quatschen, waehrend das Meer ganz langsam immer mehr Strand zurueckgewinnt. Als die ersten Heisswasserpools weggewaschen werden, springen wir mit rosafarbenen Hintern kurz in die kalten Wellen, um den Sand aus unseren Badehosen zu waschen.

La prima sera/Alta marea - Am ersten Abend/Flut

La prima sera - Am ersten Abend

  


Rotorua
Dopo essere stati qualche anno fa tra fumi solforosi di Unzen in Giappone, dobbiamo provare anche quelli Neozelandesi a Rotorua. In questo Hotspot geotermico si trovano geyser, fumarole, laghetti bollenti multicolori e pozze di fango bollente. Tutta la zona è estremamemnte turistica e parecchio costosa. Dopo un po’ di ricerche decidiamo di andare il mattino dopo nel posto più promettente (Wai-O-Tapu – promesse mantenute) e passiamo la serata nella piscina calda del camping a chiacchierare con un paio di tipi Neozelandesi e Australiani.


Nachdem wir uns schon vor ein paar Jahren in Japan in Sulfurnebel haben huellen lassen, wiederholen wir das ganze auch hier in Neuseeland, in Rotorua. Dieser geotehrmische Hotspot bietet Geysire, blubbernde Schlammpools, Sulfurdampf aus Erdkaminen, Heisswasserquellen, etc. Leider ist das alles touristisch voll aufbereitet und ausgeschoepft und kostet richtig viel. Wir suchen uns deshalb, das farblich vielversprechendste Angebot raus (Wai-O-Tapu) und waermen uns davor im Heisswasserbad (das nur lauwarm war) unseres Campingplatzes auf, wo wir bestimmt eine Stunde lang nett mit zwei Geschaeftsleuten aus Neuseeland und Austalien plaudern.

Lady Knox Geyser

Artist's Palette + Champagne Pool
 
Mud Pool

Champagne Pool

Devil's Bath


Tongariro National Park
A quanto pare in questo viaggio non siamo molto fortunati nella nostra organizzazione di attività all’aperto... in Australia è saltata l’immersione al molo di Busselton, la giornata in spiaggia a Manly e siamo andati a rischio per le camminate sulle Blue Mountains.
Stavolta abbiamo pianificato di fare il Tongariro Alpine Crossing, definito come uno dei migliori (se non il migliore) trekking da un giorno in Nuova Zelanda. Sulla strada per arrivare ci godiamo degli ottimi panorami del lago Taupo e del Tongariro con il suo pennacchio di fumo all’orizzonte. Arrivati all’info center però scopriamo che ci siamo beccati 2 giorni di maltempo che hanno fatto bloccare gli accessi al percorso (peraltro già dimezzato causa attività vulcanica... i Kiwi vogliono evitare di avere turisti arrostiti nella lava in caso di eruzioni improvvise). Vabbè, un po’ di riposo e di lettura al camping di Ohakune non fanno poi male, anche se le temperature sono quasi novembrine. E la pioggia continua sul tetto del campervan, la notte, rompe francamente le palle!
Breaking News: nuove brutte notizie: il tempo continua ad essere schifoso, almeno per un altro paio di giorni, quindi abbiamo rinunciato al trekking e al giro in canoa sul Whanganui River e prenotato il traghetto per la South Island... peccato però, ci tenevamo proprio. :- (


Irgendwie haben wir’s nicht so mit dem Wetter, wenn wir ernsthafte Outdoor-Aktivitaeten planen. In Australien mussten wir ja schon wegen Schlechtwetter unseren Tauchgang am Pier in Busselton aufgeben und auch unsere Tage am Strand in Sydney. Dieses Mal muessen wir die Tageswanderung (“Tongariro Alpine Crossing”) im Tongariro Nationalpark umplanen. Das liegt nicht nur an den zwei Tagen mit Sturm und Regen, wegen denen wir auf dem Campingplatz in Ohakune feucht, froestelnd, lesend und wartend festsitzen, sondern auch an dem seit August und November letzten Jahres wieder sehr aktiven Vulkan Tongariro. Auf dem Weg nach Ohakune sehen wir die grosse weisse Rauch- und Dampfsaeule, die von Tongariro  in den Himmel steigt.
Sobald das Wetter besser wird, koennen wir die Haelfte der Strecke erwandern (die andere ist wegen vulkanischer Hyperaktivitaet geschlossen – die Kiwis wollen wohl kein Vulkan-BBQ mit Touristen), muessen dann aber wieder auf dem selben Weg zurueck anstatt auf der anderen Seite herunter.

Breaking News: Mit dem Wandern wird’s nichts und auch nicht mit dem Kanu fahren auf dem Whanganui River - das schlechte Wetter wird weiter anhalten :- ( Wir koennen leider nicht weiter warten. Wir entschliessen uns morgen gen Wellington zu fahren und fuer den Tag danach die Faehre zur Suedinsel zu buchen. Schade!!!!! Wir sind ganz schoen enttaeuscht!



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