Jackson Bay
Dopo i ghiacciai procediamo verso sud, in direzione Queenstown e decidiamo
di passare per Jackson Bay. La strada non sarebbe eccessivamente lunga, se non
fossimo praticamente costretti a fermarci ad ogni angolo a fare foto dei
paesaggi. E per provare specialità locali, in questo caso Westcoast whitebait
patties: in pratica dei “burgers” di bianchetti impastellati con uovo e
(crediamo) latte, fatti alla piastra e messi su una fetta di panee bianco da
toast (nella versione locale si aggiunge salsa alla menta). Ottimo!
La strada per Jackson Bay si stende lungo la costa per circa 50km fino a
raggiungere un piccolo villaggio di pescatori infestato dalle sandflies. Le
maledette infami ci costringono a consumare il nostro pranzo ritardato – ottimo
fish & chips – all’interno del microristorante a 2 passi dal molo. Per
smaltirlo facciamo poi una camminatina fino alla baia successiva prima di
risalire in auto e spaventare alcune pecore che attraversavano la strada.
Raggiungiamo quindi Haast, che pensavamo essere una città di una certa
importanza, almeno per gli standard locali. Limitiamoci a dire che alla
richiesta di dove possiamo trovare un supermarket il tipo del camping ci guarda
un po’ stranito e ci indica un negozio, tutto sommato facile da trovare tra la
dozzina di case che compongono il paese.
Anders als
Australien, aber doch voller landschaftlicher Konstraste: in Neuseeland kann man
innerhalb weniger Stunden Alpenlandschaft gegen Kuestenpanorama eintauschen. Am
Tag nach unserer Gletschertour fahren wir in die recht abgelegende Gegend von
Jackson Bay. Der Weg dahin zieht sich - wie so oft – etwas in die Laenge, da
wir nach fast jeder Strassenbiegung
anhalten, um die uns dargebotene Aussicht in einem Foto festzuhalten. Ausserdem
lassen wir uns eine locale Koestlichkeit nicht entgehen: Westcoast whitebait
patties, ein kleiner Burger aus Weisslingen auf Toast mit Pfefferminzsosse,
sehr lecker!
Die Strasse nach
Jackson Bay fuehrt uns 50km lang durch wunderschoene Kuestenlandschaft, bis wir
das verschlafene kleine Fischerdorf (voller Sandfliegen) erreichen und uns erst
einmal eine Ladung Fish&Chips zum spaeten Mittagessen goennen. Danach folgt
ein kurzer Verdauungsspaziergang zu einer versteckten Bucht. Wieder zurueck im
Auto, laufen uns einige Schafe ueber die Strasse.
Ueber Nacht bleiben
wir in einem Campingplatz in Haast.
Baia vicino a Jackson Bay - Bucht bei Jackson Bay |
Baia vicino a Jackson Bay - Bucht bei Jackson Bay |
Baia vicino a Jackson Bay - Bucht bei Jackson Bay |
E veniamo a parlare di una particolarità neozelandese, diffusa sulle strade
di entrambe le isole: ponti a carreggiata singola! Ogni pochi chilometri, su
strade normalissime (beh, da noi sarebbero, forse, provinciali, ma qui le
chiamano highways...) con limite a 100km/h – velocità massima raggiungibile in
tutto il paese, peraltro – appare sull’asfalto la scritta “ONE LANE BRIDGE”
(una volta addirittura: 2 ONE LANE BRIDGES, con 2 ponti uno dopo l’altro), il
segnale di chi ha la precedenza e poco dopo la strada si stringe e appare il
ponte, spesso di legno coperto da un sottile strato di asfalto. Passato il
ponte, si riallarga e riappaiono le 2 corsie standard. Ovviamente, visto che la
maggior parte delle strade sono in montagna, spesso e volentieri il ponte sta
dietro una curva o un dosso e vedere se c’è già qualcuno è quantomeno
complicato... fortunatamente il traffico è assai scarso e il problema è
ridotto.
An dieser Stelle muessen
wir auf eine neusseelaendische Eigenheit eingehen: Einwegbruecken! Alle paar
Kilometer begegnet einem hier in Grosschrift auf den Asphalt geschrieben der
Hinweis “ONE LANE BRIDGE”(einmal sogar “2 ONE LANE BRIDGES”) und kurz danach
verengt sich die Strasse zu einer Spur und fuehrt zu einer einspurigen Bruecke.
Ein Verkehrsschild gibt vor, ob man selbst Vorfahrt hat oder eben der
entgegenkommende Verkehr. Oft sind diese Bruecken dann auch noch hinter einer
Kurve, einem Berg o. Ae. und man sieht erst relativ kurzfristig, ob schon
jemand auf der Bruecke ist. Die Fahrbahn ist zudem meist aus Holzplanken, die
mit einer duennen Schicht Asphalt ueberzogen wurden. Das Komische ist, dass das nicht nur auf
Landstrassen, sondern auch auf etwas groesseren Strassen (Tempolimit ist
100km/h!) dauernd vorkommt; wir sind schon ganz begeistert, wenn wir eine
“normale”, also zweispurige, Bruecke aus Zement befahren koennen.
Wanaka
La tappa successiva, nelle intenzioni, sarebbe Milford Sound, con un
probabile stop a Queenstown per la notte. Ma come al solito i nostri piani
cambiano a seconda di quello che vediamo dal finestrino e la vista che ci si
presenta arrivando a Wanaka ci costringe a premere il freno e fermarci qui.
Arrivando da nord, il paesaggio si apre sui laghi Hawea e Wanaka: acqua blu
profondo su cui si specchiano il verde cupo e il giallo paglia delle montagne
intorno. Una camminata si impone!
La sera stessa ci facciamo un giretto fino a un belvedere sui laghi e per
il giorno successivo pianifichiamo una camminata fino a un rifugio sui monti in
cui passare la notte. Purtroppo non finalizziamo, dopo 7km di guida su sterrato
e 1h di salita a zig-zag su un pendio ripidissimo (circa 1km ma sembravano 10,
anche a causa degli zaini pesanti) arriviamo sulla cresta e scopriamo che ci
aspettano dei tratti ancora più ripidi e col sentiero ancora più stretto. A
malincuore decidiamo di lasciar perdere, pensando anche alla discesa il giorno
dopo per cui è prevista pioggia. Ci sembra che la roccia bagnata e il sentiero
fangoso e scivoloso siano troppo rischiosi (all’info point però ci potevano
pure dire che era un percorso per escursionisti esperti...), quindi riscendiamo
a valle, saliamo in macchina e facciamo una tirata diretta fino a Te Anau,
punto di accesso per il Milford Sound.
Und weiter geht’s nach
Sueden: wir wollen irgendwo Richtung Queenstown, um dann den Milford Sound zu
sehen. Als wir in der Gegend von Wanaka aus dem Fenster schauen ist klar, hier
muessen wir erst einmal mindestens eine Nacht einschieben! Die Landschaft, die
sich uns zwischen den Seen Hawea und Wanaka auftut ist atemberaubend schoen:
stroh- und dunkelgruenfarbene abgerundete Bergkuppen spiegeln sich im dunkelblauen
Wasser. Da muessen wir unbedingt wandern!
Gleich am
Spaetnachmittag machen wir einen kleinen Ausflug, der uns sofort eine tolle
Aussicht beschert und am Tag darauf wollen wir zu einer Berghuette und dort
uebernachten. Leider erreichen wir diese Huette nie, denn als wir 7km
Schotterstrasse im Auto hinter uns haben und uns eine Stunde lang einen sehr
schmalen und supersteilen Zickzackpfad
mit schweren Rucksaecken zu einem Bergruecken hochgekaempft haben,
fuehrt der Wanderweg ueber eine noch steilere und noch schmalere Bergkuppe, die
wir uns v. A. auf dem morgen anstehenden Rueckweg bei vorhergesagtem
Nieselregen nicht zutrauen. Enttaeuscht, aber doch lieber das Risiko meidend,
steigen wir wieder ab (die vom Info-Centre haetten uns vielleicht auch, als sie
die Huette vorgeschlagen haben, einfach mal darauf hinweisen koennen, dass die
Tour eher fuer erfahrene Bergsteiger ist) und entscheiden uns direkt nach Te
Anau – das Tor zum Milford Sound – zu fahren, wo wir gegen 20 Uhr eintreffen.
Wanaka: Panorama del tour pomeridiano - Aussicht von unserer kleinen Nachmittagstour |
La salita vista dall'alto "Unser" Zickzackpfad von oben gesehen |
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